Vegetoterapia Carattero-Analitica
La vegetoterapia carattero-analitica trova origine nelle esperienze di Wilhelm Reich, allievo di Freud, dissociatosi dal Maestro in seguito alla non condivisione del concetto di “impulso di morte”.
Wilhelm Reich, membro giovanissimo della Società Viennese di Psicoanalisi, assunse negli anni venti la direzione del SEMINARIO DI TECNICA ANALITICA del Poliambulatorio di Psicoanalisi di Vienna.
L’attività clinica presso il Poliambulatorio evidenzia carenze metodologiche delle quali Reich si deve occupare. A quel tempo molti trattamenti analitici presentavano la cosiddetta Reazione Terapeutica negativa (mancata risoluzione e conclusione del Training) finendo nel Caos o nella stasi associativa, e la cosa era considerata un rischio inevitabile.
Nel desiderio di superare questa difficoltà, Reich si impegna nell’elaborazione coerente del transfert negativo latente unito all’analisi sistematica, sia delle resistenze del paziente sia del materiale inconscio emergente dalle libere associazioni. Ne derivano osservazioni cliniche che conducono Reich alla formulazione della ANALISI DEL CARATTERE quale più adeguato ed efficace metodo di cura per nevrosi e psiconevrosi. Essa consiste nell’evidenziazione di alcuni tratti caratteriali caratteristici per alcune patologie che vengono così classificate ed ordinate.
Tali caratteristiche sono – nell’osservazione clinica – sempre associate a corrispondenti blocchi muscolari (Reich ne individuò sette – oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatici, addominale e pelvico), la cui distribuzione è, per ogni tipologia caratteriale, tipica. Assumono fondamentale importanza le idee di blocco affettivo e corazza caratteriale,e gli argomenti del testo “ANALISI DEL CARATTERE”, diventano una pietra miliare della tecnica analitica e un patrimonio di conoscenza universalmente accolto nell’ambito della Psicologia del Profondo.
Attraverso l’elaborazione della concezione freudiana della libido e dell’angoscia espressa nella teoria delle nevrosi attuali (nevrosi da stasi sessuale), Reich perviene all’importante paradigma della identità funzionale antitetica di libido ed angoscia quali manifestazioni psichiche qualitative del movimento e della pulsazione energetica vitale nel corpo.
La funzione antitetica Libido/Angoscia viene correlata alla funzione neurovegetativa Simpatico/Parasimpatico (funzioni di contrazione ed espansione) evidenziando l’ancoramento fisico-corporeo delle inibizioni psichiche e dei blocchi emozionali a livello del sistema neuro-muscolare.
La metodologia terapeutica matura di Reich è la VEGETOTERAPIA CARATTERO-ANALITICA, termine che sottolinea l’importanza dell’Azione sul sistema Neurovegetativo insieme alla necessaria elaborazione Analitico-Caratteriale quale modalità psicoterapeutica, che integra l’Azione, l’Emozione, la Verbalizzazione e che si avvale, quale strumento conoscitivo diagnostico, del linguaggio verbale, corporeo-emozionale e comportamentale.
Sebbene la Gestalt di F. Perls, la Bioenergetica di A. Lowen, la Biosintesi di D. Boadella, la Core Energetica di J. Pierrakos, possano tutte essere considerate come elaborazioni originali di questa prima scoperta di Reich, fu Federico Navarro il fondatore delle più note scuole terapeutiche a mediazione corporea che si propongono di proseguire coerentemente sulla linea tracciata da W. Reich.
Il modello teorico di Federico Navarro è quindi da considerare comel’indirizzo metodologico nonché l’elaborazione più ortodossa della metodologia Reichiana, tanto sul piano clinico, quanto su quello preventivo, tanto sul piano teorico- scientifico quanto su quello metodologico-sistematico.
Attraverso un lavoro pluridecennale, professionale ed organizzativo in diversi paesi europei (tra cui l’Italia), in Brasile ed in Argentina, il Prof. Navarro ha creato una scuola di Orgonoterapia nella coerente continuità con il pensiero e l’Opera di Wilhelm Reich.
Dopo un’iniziale training Psicoanalitico con Levi Bianchini ed un training di Formazione Junghiana con Aldo Carotenuto, Federico Navarro effettua negli anni ’70 la Formazione in Vegetoterapia Carattero-Analitica con Ola Raknes, allievo e collaboratore di Reich.
Al termine del processo formativo Navarro accoglie l’indicazione di Raknes di lavorare alla sistematizzazione degli actings di Vegetoterapia.
Questo è solo l’inizio, poiché insieme alla metodologia della Vegetoterapia, Navarro rielabora, arricchisce e sistematizza il metodo diagnostico e la Psicopatologia, approfondendo tanto la conoscenza caratterologica quanto quella sulle malattie Biopatiche.
Il Paradigma scientifico dell’ORGONOTERAPIA DI Federico Navarro ha la sua centralità nella conoscenza della Funzione Emozionale a livello fisico, psichico, energetico.
Federico Navarro nasce a Napoli il 16 Giugno del 1924.
Laureatosi in medicina e specializzatosi in medicina legale, a seguito della miseria in cui era caduta la sua famiglia dopo la guerra, si imbarca come medico di bordo per l’Australia e conosce Leboyer, allora medico dell’ONU. Al ritorno, prende successivamente la specializzazione in anatomia patologica e intanto lavora come ricercatore all’Istituto del Cancro di Napoli.
Allontanandosi dal Centro per contrasti con il direttore, vince un concorso come medico alienista nei manicomi giudiziari, per il quale era sufficiente il titolo di medico legale, ma – per motivi di coerenza – decide di prendere la specializzazione in neuropsichiatria.
Fa un training in psicoanalisi con Cesare Musatti e nel 1954 si trasferisce in Somalia per organizzare un centro di rieducazione di minorenni. Colà scopre di essere l’unico neuropsichiatria dell’Africa Orientale e diviene un punto di riferimento. Tornato in Italia nel 1955, si sottopone ad un percorso psicoanalitico con Levi-Bianchini e si attiva in politica con il partito socialista dove diviene fraterno amico di Sandro Pertini.
Esce però dal partito quando questo entra al governo: gli viene infatti offerto di dirigere il Centro Traumatologico Ortopedico di Napoli in cambio di assunzioni clientelari, cosa che nettamente rifiuta.
Inizia a lavorare come neuropsichiatra e psicoanalista, avendo come supervisore il Prof. Pernotti. Insoddisfatto dei risultati, si rivolge a Pernotti che gli spiega – secondo la cultura psicoanalitica allora imperante – che i pazienti “non vogliono guarire, perché sopraffatti dall’istinto di morte”.
Non convinto della risposta, si volge all’area culturale junghiana e chiede ed ottiene di fare un training formativo con Aldo Carotenuto. Scopre intanto Reich attraverso un casuale incontro con una “Antologia Reichiana” curata da De Marchi.