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Passato attraverso parecchie tempeste, navigo tuttora, perché penso di avere ancora tante destinazioni da raggiungere. Mentre il mondo appare pieno di indecisi sulle mete da raggiungere e di angosciati per aver scoperto che Babbo Natale non esiste
Date of registration: May 27th 2015
Location: italia centrale (quando non viaggio)
Occupation: facciodame e sono orgogliosamente indipendente
Dipende cosa tu intenda per ansia: non posso nemmeno io dirlo per certo ma credo che l'ansia la provasse pure lui.
Ansia di un raccolto mediocre, ansia di beccarsi frustate dal padrone, ansia di ammallars ecci: insomma, ansie per così dire funzionali e coerenti con una minaccia reale non dissimile da quella di un orso che ti cammini a 2 metri di distanza.
Passato attraverso parecchie tempeste, navigo tuttora, perché penso di avere ancora tante destinazioni da raggiungere. Mentre il mondo appare pieno di indecisi sulle mete da raggiungere e di angosciati per aver scoperto che Babbo Natale non esiste
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Detto ciò va contestualizzato... se sono principi e pregiudizi che possono mettere in pericolo la tua vita realmente allora è normale avere ansia e depressione.
Se sono principi comuni e normalmente tollerati puoi non condividerli ma non ha senso che diventino ansiogeni.
Dipende cosa tu intenda per ansia: non posso nemmeno io dirlo per certo ma credo che l'ansia la provasse pure lui.
Ansia di un raccolto mediocre, ansia di beccarsi frustate dal padrone, ansia di ammallars ecci: insomma, ansie per così dire funzionali e coerenti con una minaccia reale non dissimile da quella di un orso che ti cammini a 2 metri di distanza.
E' esattamente il mio punto di vista.
Spartaco era certamente pieno di ansie, prima di ogni combattimento contro belve o gladiatori e, poi, dopo la ribellione e fuga dalla caserma, contro i soldati romani. La depressione per il suo destino, quello di cimentarsi contro la morte, era controbilanciata da un forte senso di sopravvivenza, che è sfociato nella rabbia di non sopportare la sua condizione.
Se ci pensi bene, la rabbia verso la condizione da depresso costituisce stimolo per uscire dalla patologia.
Bisogna provare rabbia, però ….
P.
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This post has been edited 1 times, last edit by "Svogliato" (Jul 5th 2019, 10:35am)
Il servo della gleba viveva 35 anni. Lavorava in modo pazzesco, mangiava poco e male. Dormiva per terra e doveva patire molti abusi. Non poteva neanche suicidarsi perché sapeva che sarebbe finito all'inferno. Non lo posso sapere per certo, ma probabilmente tra i suoi mille problemi non c'era l'ansia. Viveva rassegnato il suo ruolo perché convinto facesse parte di un disegno ineluttabile e, dopo la morte, forse ci sarebbe stato il paradiso.
Oggi non è cosi...da una parte ci siamo noi con i nostri bisogni, le nostre aspettative e le nostre fragilità. Dall'altra una struttura sociale anch'essa molto "liquida" per dirla alla Bauman
Si creano frizioni tra il nostro io e il mondo intorno.
Fran, sei un grande.
Hai espresso perfettamente il concetto che dovrebbe riequilibrare la generale critica alla società moderna come fonte di ansia e depressione in modo mai visto nella storia.
Ma vogliamo parlare della schiavitù ? Come si sentivano gli schiavi nell'antichità ?
Non erano certo felici e contenti della vita grama che conducevano (considerati come "cose") e delle prospettive di durata della vita (potevano essere uccisi in qualsiasi momento anche per futili motivi).
La depressione imperversava ed era favorita dai padroni perché rendeva gli schiavi docili e "dipendenti".
Adesso ci sono torme di persone depresse che girano liberamente per le strade, al volante di automobili o mediante utilizzo di servizi di trasporto, che hanno accesso all'assistenza sanitaria, a medicine che possono lenire la loro angoscia, hanno a disposizione terapeuti che li ascoltano ed aiutano la loro guarigione, possono trovare cibo per nutrirsi andando semplicemente ad un supermarket, dispongono di forme di intrattenimento come la TV, di mezzi di comunicazione con tutto il mondo mediante aggeggi portatili alimentati a batteria, possono navigare su Internet, ecc.
Se fossi Spartaco e mi venisse prospettata la possibilità di vivere da depresso con le comodità della società moderna non esiterei un minuto. Dove si deve firmare ?
P.
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io mi complimento con te e con Svogliato che trovate forze che pensavate di non avere, ma vuol dire che non siete stati malati oltre un certo punto. E' il complimento - dopotutto insensato - che si può fare a chi non ha beccato una malformazione cardiaca congenita. Non c'è tutto questo merito,o almeno c'è la fortuna di potere esprimere le proprie capacità.
Se diciamo che un depresso di una certa entità deve reagire diciamo la stessa cosa illogica che è dire ad un malato di Parkinson che deve smettere di tremare. Ad entrambi servirà una cura, non chiacchiere, non vagheggiamenti sui gulag per rimettersi assieme e ri-accendere le sue risorse.
edit: Frili rispetto le tue convinzioni e sono lieta che per te funzionino. Poi però, preferisco occuparmi della realtà e di chi la vive e studia in modo più completo e utile
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...solo che tu NON sei Spartaco
Non lo sei mai stato, non lo sarai mai né mai potrai sapere cosa significava essere Spartaco. Certo, come la stragrande maggioranza di noi non dureresti 24h in quel mondo, ma ciò non vuol dire che Spartaco avrebbe tutta sta voglia di "durare" nel nostro.
Le società antiche erano piene di limiti e guai, ma avevano un orizzonte di senso. Sistemi di valori. Senso di appartenenza. Comunità di riferimento.
This post has been edited 1 times, last edit by "Pivaldo" (Jul 6th 2019, 10:41am)
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