Ciao a tutti,
Spero di aver azzeccato la giusta sezione per questo mio primo post.
Scrivo dopo una riflessione fatta in questo ultimo mese facendo un confronto tra me ed uno dei miei migliori amici - ovviamente in ambito lavorativo e professionale.
Io lavoro da circa 3 anni, e sono stato assunto dopo circa un anno e mezzo/due dalla laurea magistrale (in lettere); in quel periodo non ho realmente cercato lavoro, piuttosto ho tentato di seguire la carriera universitaria cercando di vincere una borsa di dottorato. Mentre tentatvo senza molto successo (eccetto la pubblicazione di qualche saggio, qualche piccolo premio vinto etc) ho fatto due/tre colloqui presso una realtà piuttosto grande che lavora nell'ambito della formazione professionale e anche di gestione di scuole private. In sintesi sono stato assunto per 6 mesi, che sono stati poi trasformati a tempo indeterminato. Stipendio mediamente buono, siamo sui 1400 netti. Faccio il pendolare con circa 70 km andata e 70 km al ritorno, per lo più costretto ad utilizzare la macchina (senza rimborso) perchè i nostri uffici non sono ben raggiungibili dalla stazione; oltre a questo, spesso devo comunque utilizzare l'auto per spostarmi per varie commissioni. Gli affitti nella città dove lavoro sono molto ma molto cari, per cui per il momento sono ancora a casa con i miei. Dopo diverse considerazioni sono arrivato alla conclusione che è ancora un po' prematuro fare il grande salto del trasferimento per diversi motivi: la mia situazione in casa non è buonissima, per cui sono ancora di aiuto ai miei. Mia sorella ancora studia, non è ancora indipendente perciò anche in questo di tanto in tanto do il mio supporto economico: libri per l'università etc. Inolte non voglio alcun tipo di aiuto quando mi trasferirò: quando si fa questo passo sono convinto che dobbiamo essere già in grado di cavarcela da soli.
Il mio lavoro mi piace e mi appassione, ma non hop ancora la certezza che possa essere il lavoro della mia vita. Nonostante questo ci metto tutto me stesso, anche complice una forte ambizione (che è a volte un'arma a doppio taglio). Insomma, mi faccio il mio discreto mazzo tutto i giorni, torno a casa stanco e tardi, ma nonostante tutto ce ne vorrà prima che possa risparmiare abbastanza da costruire qualcosa di mio - magari, appunto, nella città dove lavoro. A meno che non arrivi un aumento, ma non la vedo una cosa a breve termine.
Dall'altra parte, il mio amico, a cui voglio molto bene e che porto ad esempio.
Ha avuto la fortuna di ricevere in regalo una casa dai genitori una casa, dove ha scelto insieme a sua moglie tutto l'arredamento che i genitori gli hanno pagato. Si è sposato, con matrimonio tutto pagato. Non ha ambizione lavorativa, e forse su questo è molto fortunato. Lavora come assistente tecnico in un istituo scolastico; il suo compito: accendere e spegnere i pc delle aule. Stipendio: sui 1250 netti.
Insomma, ho detto tutto.