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This post has been edited 1 times, last edit by "Baby _" (Aug 10th 2019, 12:04am)
Ciao a tutti.. mi sono appena iscritta al forum e lo trovo molto accogliente e confortevole.
Sono una studentessa di 24 anni, stavo per terminare un faticoso percorso di laurea magistrale se non fosse accaduto l'inizio di un incubo di cui ora vi parlerò.
Quest'inverno finita la sessione invernale invece di riposarmi cominciavo a stare meno bene.. iniziavo lentamente a spegnermi senza un motivo apparente. Sono sempre stata attiva super sportiva e ho sempre amato la vita.
Nei due mesi successivi la sessione sono stata poco bene per una forte ossessione (sul fisico) che talvolta sfociava in reazioni poco controllate dove chiedevo a chiunque rassicurazioni e capitava che in preda all'ansia avevo atteggiamenti poco ragionevoli.
Mi ero un po' spenta.
Avevo quindi allentato le mie attività quotidiane e parlavo sempre della stessa cosa quasi con tutti... un po' i rapporti si erano allentati.
La mia terapeuta mi consiglió di andare da uno psichiatra e inizialmente, contro la volontà dei miei decisi di non iniziare la cura che mi era stata prescritta.
La situazione peggiora e un giorno mio padre mi obbligó a fare la cura e a iniziare la psicoterapia con la psichiatra.
Da li l'inferno. Non soltanto per il distacco improvviso dalla mia terapeuta ma soprattutto per la cura che mi è stata imposta e che mi ha fatto stare molto male.. tra l'altro la dottoressa è stata assolutamente sgradevole e sono capitata in mani sbagliate... ho provato sensazioni orribili appena iniziatala cura (sono piombata in uno stato depressivo che forse era latente già da prima) e ho iniziato a spostare l'ossessione sui farmaci che non avrei voluto prendere... sono stata veramente male. dopodiché in virtù di tutto questo decido dopo appena un mese di abbandonare la dottoressa e i farmaci (scalandoli secondo quanto da lei prescritto) e cambio terapeuta.
Da quando ho iniziato quella cura tutta la mia vita si è sconvolta...io stando malissimo mi sono allontanata dallo studio e dalle persone e da ciò che più amo fare...allenarmi.
Ora a distanza di quasi due mesi dalla fine dell'interruzione della terapia mi sento male... stanca, debole con fastidi fisici mai avuti, con disinteresse generale per tutto e con una ossessione pazzesca per i farmaci presi e la paura che mi abbiano rovinato per sempre.
Mi trovo incastrata in questo circolo vizioso che mi dice che avendoli presi ed essendo stata male ora sto male per quello e non ritorneró più come quella di una volta... che amava la vita e amava allenarsi.
Non ne posso davvero più, vivo la giornata sperando che termini al più presto e non mi riconosco più. Non vorrei prendere altri farmaci ma nemmeno rimanere così.
Non faccio altro che pensare che era meglio non prenderli e ripercorro l'iter devastante degli ultimi mesi mentalmente quasi per non voler concetrarmi sul presente.
Non vedo via d'uscita....è possibile che stia male oggi per i farmaci assunti e terminati da quasi due mesi?
Mi chiedo se da sola è possibile uscirne e se qualcuno si è mai trovato in una situazione simile.
Scusate il papiro..
Date of registration: Jan 13th 2012
Location: Crema-CR
Occupation: Medico Psicoterapeuta-Psicoanalista
Ti ringrazio moltissimo della risposta e delle parole di conforto. Tu ne sei uscito quindi?
Attualmente sono totalmente negativa e purtroppo “testarda di mio” ed è come se mi trovassi di fronte a un bivio le cui alternative mi angosciano soltanto e non c’È nulla che mi dia anche un minimo di speranza. Ogni secondo della mia giornata lo passo alimentando quel labirinto ossessivo fatto di frasi autodistruttive che nella mia mente hanno una logica fantastica. Tutto è bloccato e ogni cosa mi rimanda alla sofferenza che provo.. compreso il vedere persone felici o aver allentato i rapporti con le persone che nel frattempo sono andate avanti... tutto questo mi fa dire “tanto ormai...” e mi fa desiderare di non esistere. Un desiderio purtroppo più concreto della volontà di superare il tutto...
Ti ringrazio moltissimo della risposta e delle parole di conforto. Tu ne sei uscito quindi?
Attualmente sono totalmente negativa e purtroppo “testarda di mio” ed è come se mi trovassi di fronte a un bivio le cui alternative mi angosciano soltanto e non c’È nulla che mi dia anche un minimo di speranza. Ogni secondo della mia giornata lo passo alimentando quel labirinto ossessivo fatto di frasi autodistruttive che nella mia mente hanno una logica fantastica. Tutto è bloccato e ogni cosa mi rimanda alla sofferenza che provo.. compreso il vedere persone felici o aver allentato i rapporti con le persone che nel frattempo sono andate avanti... tutto questo mi fa dire “tanto ormai...” e mi fa desiderare di non esistere. Un desiderio purtroppo più concreto della volontà di superare il tutto...
Entrare dunque
nel confronto e nel dialogo con se stessi, farsi aiutare per questo scopo,
This post has been edited 1 times, last edit by "luca63" (Aug 12th 2019, 7:28am)
This post has been edited 1 times, last edit by "Baby _" (Aug 12th 2019, 1:51am)
Citato da "Baby _"
Ti ringrazio moltissimo della risposta e delle parole di conforto. Tu ne sei uscito quindi?
Attualmente sono totalmente negativa e purtroppo “testarda di mio” ed è come se mi trovassi di fronte a un bivio le cui alternative mi angosciano soltanto e non c’È nulla che mi dia anche un minimo di speranza. Ogni secondo della mia giornata lo passo alimentando quel labirinto ossessivo fatto di frasi autodistruttive che nella mia mente hanno una logica fantastica. Tutto è bloccato e ogni cosa mi rimanda alla sofferenza che provo.. compreso il vedere persone felici o aver allentato i rapporti con le persone che nel frattempo sono andate avanti... tutto questo mi fa dire “tanto ormai...” e mi fa desiderare di non esistere. Un desiderio purtroppo più concreto della volontà di superare il tutto...
Citato da "Baby _"
Ti ringrazio moltissimo della risposta e delle parole di conforto. Tu ne sei uscito quindi?
Attualmente sono totalmente negativa e purtroppo “testarda di mio” ed è come se mi trovassi di fronte a un bivio le cui alternative mi angosciano soltanto e non c’È nulla che mi dia anche un minimo di speranza. Ogni secondo della mia giornata lo passo alimentando quel labirinto ossessivo fatto di frasi autodistruttive che nella mia mente hanno una logica fantastica. Tutto è bloccato e ogni cosa mi rimanda alla sofferenza che provo.. compreso il vedere persone felici o aver allentato i rapporti con le persone che nel frattempo sono andate avanti... tutto questo mi fa dire “tanto ormai...” e mi fa desiderare di non esistere. Un desiderio purtroppo più concreto della volontà di superare il tutto...
Sì, ne sono fuori da quel maledetto circolo di paure,dubbi, sintomi invalidanti ecc...
Hai scritto che tutto è bloccato, capisco benissimo la situazione,
Mi ricordo benissimo anche io, la sofferenza, i pianti vedendo persone che si laureavano, mentre io ero rimasto indietro, nonostante amassi quello che facevo.
Beh ti posso dire che tutto questo tempo "perso" si recupera poi dopo.
So benissimo che la cosa più difficile è accettare tutto questo, ma è la cosa più importante da fare.
Attenzione non fraintendere le mie parole però, accettare non significa subire passivamente il tutto, ma attivarsi per trovare la soluzione migliore, ricordo che quando lo stavo facendo pensavo: questo è il massimo che io in questo momento posso fare.
La soluzione migliore è a mio avviso:
1) cerca dove abiti il miglior specialista in questo ambito.
2) contattalo, parla di tutti i tuoi dubbi e le incertezze su eventuali terapie, siano esse farmacologiche o psicologiche
3)segui il più possibile uno stile di vita salutare, sia alimentare, che sportivo in base a quello che riesci a fare.
4) non incolparti se non riesci a fare tante cose (se avessi una gamba rotte riusciresti a correre)? No, bisogna dare tempo al corpo ed alla mente di rimettersi in sesto.
5) io lo scrivo, ma se non hai confidenza con queste cose, in uno stato di sofferenza é difficile da fare: prendi consapevolezza dei tuoi pensieri, cioè i pensieri sono pensieri, e non rappresentano la realtà, in questo momento sono fortemente condizionati da uno stato "elevato" di ansia. Io mi ero rivolto ad un maestro di meditazione, e ho dovuto lavorarci parecchio perché non è così semplice.
6) ricorda questo perché è importante,: in qualunque livello di sofferenza con l'ansia tu ti trovi ora, c'è sempre il modo per tornare a star meglio.
Questa è la mia esperienza, maturata dopo molto tempo di sofferenza, errori su errori, studi, ecc...
Quindi, alla fine serena.... Ne uscirai fuori
This post has been edited 1 times, last edit by "Baby _" (Aug 14th 2019, 9:41am)
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