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Scusa ma prima di nascere chi eri??? Te lo sei Mao chiesto? Purtroppo il difetto di noi esseri umani e non riconoscere la morte che poi in se stessa fa parte della vita, abbiamo l'egoismo di non morire e allungarla in extremis, cosa giova a tutto questo ? La natura e perfetta e sa esattamente cosa fare non porti queste domande a dir poco inutili, siamo di passaggi ci son state generazioni di vita in passato, noi siamo soltanto l'anello di unA lunga catena.Dunque, mi sono iscritto a questo forum per cercare un qualche appiglio o un modo per affrontare questa che io definisco "fobia razionale". Fin da piccolo, ho sempre avuto paura della morte, inizialmente solo per quella dei miei genitori.
Oggi sono poco più che ventenne.
Temo molto di più la fine della mia esistenza, quando sarà. La cosa che più mi angoscia è che io smetterò di pensare (visione materialistica, chiaramente) e di essere, per sempre, il nulla. Quando arrivo a questa conclusione il mio cervello è come se reagisse come una persona che sbatte contro un muro, si stacca per un secondo e mi viene da scuotere velocemente la testa. Questa cosa mi è accaduta quache volta nell'arco della mia vita, ma ultimamente ci penso di più.
Penso che magari quando farò un figlio la mia visione cambierà, che vivrò per lui e la sua vita avrà una priorità maggiore rispetto alla mia, così come per la mia fidanzata, che vedo davvero come un appiglio importantissimo in questi momenti. Vorrei che qualcuno possa confermarmi se questi eventi importanti in una vita possano cambiare la visione terrorizzante del nulla dopo la morte, che è ciò che mi angoscia. Parlo di nulla, non di infinito: un infinito vissuto, in cui posso pensare anche se avvolto nelle fiamme dell'inferno, non mi spaventa, perchè potrò pensare.
Altre volte come appiglio, non religioso, mi dico: "tra 30 anni ci saranno tecnologie che magari allungheranno la vita, chi lo sa"...
Mi piacerebbe parlarne con qualcuno che, leggendo questo post, abbia annuito più volte ritrovandosi nelle mie parole.
Grazie.
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