Se sei arrivata fin quì vedrai che ce la farai anche stavolta, quindi togli via i pensieri negativi e rammenta le positività dei traguardi raggiunti.......In bocca al lupo........
Mi associo al buon Augurio e soprattutto alla riflessione che lo precede : ormai sai che questo tipo di studio ti piace, ti dà soddisfazione, e ti riesce. E questa e la più preziosa certezza da coltivare.
La stanchezza, variamente motivata, può arrivare in qualunque percorso, ed è molto semplicemente umana.
Altrettanto umano è prendersi delle pause, e anche distrarsi.
Mi permetto un consiglino che mi dava proprio mio padre quando alle medie ero brava in matematica e quindi non tolleravo che la soluzione di un problema non mi desse subito il risultato esatto. E allora, quando ero lì ad arrovellarmi, era mio padre che mi diceva "lascia stare, chiudi tutto e pensa ad altro. Vedrai che quando ci tornerai a mente fresca risolverai in un attimo!" ....e proprio così era ed è sempre stato!
Ricordiamoci sempre che l'ansia distrae e moltiplica la faticosità di tutto, dimezzandone il rendimento. Mentre il Diritto è un mondo interessantissimo, che si gode davvero nella calma che consente di riflettere.
Piccola confessione autobiografica, se può esserti di conforto: io avevo studiato con ottimo profitto e senza difficoltà, ma...quando mi mancavano soltanto procedura penale diritto amministrativo (e quest'utlimo era qualcosa di impossibile nella mia sede universitaria) ...per un insieme di fatti gravi e che non c'entravano nulla con il percorso di studio...l'ansia si manifestò in tutti i modi possibili e immaginabili , e francamente...tutto potevo riuscire a fare fuorchè studiare quel che mi era sempre piaciuto.
Nel mio caso l'ansia era tale che non era neanche da provarci a studiare.
Ero arrivata al punto che leggevo e mentre leggevo il mio cervello era da un'altra parte, quindi era come aver letto nulla.
In effetti feci incaxxare anche mio padre, ma mi venne da sè di prendermi il mio tempo e di svariare, chiudendo i libri per quasi un anno e pensando ad altro che mi risultava più urgente e difficile dello studio, ma molto più necessario per la mia gratificazione e per il il mio "tornare in pace".
Onestamente : ancora oggi , nei miei momenti complicati, mi torna l'incubo di non esseremi mai laureata perchè nella fantansia mancano quei due esami. E cred che questo dia la misura di quanto mi pesasse non essere pronta a concludere un percorso che era ovvio dovessi concludere e di quanto mi preoccupassero tutti i sensi di colpa per il fatto di aver chiuso libri ed aver fatto altro...
Ma la realtà è che quando tornai sui libri dopo quel lungo e provvidenziale relax "a modo mio" ...quegli esami li studiai e sostenni a tempo di record e con ottimi voti, mentre un anno prima non mi entrava in testa neanche una parola.