Ciao a tutti,
mi sono appena iscritta al forum. Sono una ragazza di 27 anni e soffro di depressione più o meno grave, e piuttosto saltuariamente, più o meno da quando ne ho 17. Ho avuto una vita non troppo difficile, ma neanche facile: madre depressa per molti anni quando ero adolescente, pochi ma, credevo, buoni amici, timidezza, poca fiducia in me stessa, aspetto fisico sgradevole. Insomma sì, non è che sia mai stata il ritratto della felicità. Non è questo il punto. Ci arrivo, ci provo pian piano. Da circa un anno a questa parte ho perso le persone più importanti della mia vita, la mia migliore amica di una vita intera - ci conosciamo praticamente da appena nate - con la quale non parlo più e purtroppo la situazione è irreparabile (la rottura è stata l'apice di un allontanamento iniziato qualche anno fa e lei non ha voluto provare a risolvere la cosa ma ha preferito chiudere tutto). Per me era più che una sorella, una parte importante delle mie radici, punto fisso della mia vita. Le sue a volte erano più importanti delle mie esigenze.
L'ultimo, forse l'unico ? ma non saprei dire, ragazzo di cui mi ero innamorata mi aveva lasciato pochi mesi prima della rottura con la mia amica, dicendo che non mi amava più e che non gli piacevo né fisicamente, né intellettualmente. Suddetto ragazzo sarebbe tornato a dichiararmi amore una volta saputo che avevo una storia con un altro ragazzo molto più giovane. Ovviamente anche con quest'ultimo ragazzo è andata male, era partita come una cosa poco seria anche da parte mia, forse più da parte mia, quel che importa è che non sono valsa la candela neanche per una persona molto più giovane, e forse meno intelligente di me, ed è frustrante.
Mi sono allontanata da un'altra amicizia importante per uno sgarro che ha portato a problemi di fiducia (a mio danno, io sono il paziente del danno, diciamo), le altre, pochissime amicizie si sono rivelate del tutto superficiali; nessuna di queste amicizie ha voluto muovere un dito pur davanti alle mie esplicite richieste "sto male, ho bisogno di gente che mi stia vicino". Quindi ho preso a uscire da mesi con un gruppo di ragazze senza alcuna pretesa, credo che ci consideriamo compagne, non parliamo di nulla se non di cose frivole, comunque non di questioni personali. Non posso contare su di loro. Ultimamente, peraltro, i rapporti sono tesi anche all'interno di questo gruppo. Sono sempre stata solitaria ma mi sono resa conto di aver amato la solitudine quando potevo permettermela come lusso. Ora che sono davvero sola pur di non stare sempre a casa a pensare a cose bruttissime uscirei con chiunque e, credetemi, fino a qualche mese fa era una cosa che davvero non m'apparteneva.
non parlo più con nessuno di me, non posso più farlo, non ho più nessuno. Lo faccio con i miei genitori, che se fossi credente ringrazierei dio di averli, ma non possono dirmi altro se non che purtroppo loro non possono fare niente per riparare la situazione e che dovrei andare da uno psicologo.
Mi sono laureata in ritardo ad aprile scorso (ho perso degli anni a giurisprudenza, che non volevo fare, e alla fine ho avuto coraggio di passare a lettere, quello che volevo fare). A specialistica di filologia iniziata, con la depressione in corso, mi trovo a non provare nessun interesse per le materie che ho seguito. Gli esami sono tra un mese e io non so con quale testa studierò. Ho avuto pochissime esperienze lavorative, è strano ma ho paura di lavorare. Avrei voluto cercarmi un lavoro per quest'anno, anche perché i miei mi passano soldi per un affitto, ma ho paura e questo stato d'animo mi blocca ulteriormente. Ma non mi frega più niente... Io penso che se sono così sola non c'è motivo di andare avanti. Potrei fare affidamento solo della mano dei miei genitori? Non voglio fare la vittima, ma la vita non va proprio così, specie se hai quasi 30 anni. Nessuno mi cerca, tutti mi hanno abbandonato, e non lo dico perché sono depressa, ma perché è così che è andata. Non so più per che cosa e per chi sto remando avanti. E non posso farlo solo per me stessa.
Tre anni fa peraltro ho fatto una cosa importante, cioè sono dimagrita quasi 40 chili. Ero obesa. L'ho fatto completamente da sola e in maniera equilibrata, senza aiuti, pastiglie. Mi ha reso orgogliosa per qualche tempo ma ho visto che non ha migliorato la mia vita, anzi, due storie d'amore sono andate male, il ragazzo che amavo dopo un dimagrimento simile ha avuto da ridire sul mio aspetto fisico, nonostante fossi solo formosa, e neanche tanto, comunque non più grassa. E in questi ultimi due anni la mia vita è completamente capitolata. Infatti nell'ultimo anno ho rimesso su una decina di chili. Mi sfogo con cibo e sigarette.
Ho scritto su questo forum soltanto per parlarne con qualcuno che non siano i miei genitori che se non avessi io adesso non so come farei.
Faccio ogni giorno pensieri suicidi anche se credo che non li metterei mai in atto, ma li faccio spesso. Piango a volte anche per strada, comunque quando non sono sola. Sono molto stressata. In passato ho sofferto per un anno e mezzo di attacchi di panico, che fortunatamente non ho più.
Ho dimenticato tantissime cose da dire. Credo di aver espresso il succo: come si fa ad andare avanti da soli, abbandonati e rifiutati? come si fa ad andare avanti senza avere più un obiettivo? come si fa ad andare avanti senza riuscire a vivere e a percepirsi più?