L’Attacco di Panico è una condizione psicologica in cui la persona sperimenta intenso terrore o intensa paura in modo improvviso e per pochi minuti.
Internamente si attivano scenari che prendono forma inconsapevolmente e si manifestano, sia sul piano fisiologico che psicologico, con sintomi quali: palpitazioni, sudorazione, tremori fini o grandi scosse, sensazione di mancanza d’aria, di asfissia, nausea o disturbi addominali, dolore o fastidio al petto, sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o svenimento, brividi o vampate di calore, formicolio in parti del corpo o addormentamento di esse, appannamento della vista, nodo alla gola, vertigini, senso di stordimento, perdita di controllo e di impazzire, paura di morire o di avere un malore, paura di impazzire, incapacità di percepire la realtà correttamente, sentirsi staccati dal proprio corpo. Per fare diagnosi di attacchi di panico, bisogna avere 4 dei sintomi sopra riportati, meno di 4 sintomi è indice di un attacco di paura; l’ansia caratteristica di un attacco di panico può essere differenziata dall’ansia che si prova in genere per la sua natura improvvisa e per la gravità dei sintomi provati.
Chi ha fatto esperienza di attacchi di panico sa che l’episodio è un evento estremamente spiacevole, che porta disagio nel vivere quotidiano e cambiamenti significativi. Le persone hanno paura a stare nelle situazioni o nei luoghi in cui si sono avuti gli attacchi di panico le prime volte, pensano alla possibilità di venirne colti nuovamente, in modo improvviso e mettono in atto comportamenti per evitare ciò come: non andare più nei luoghi sensibili agli A.P. fino ad evitare qualsiasi posto; farsi accompagnare da qualcuno perché ci si sente indifesi, o stare nella situazione in preda al panico in allerta che i sintomi sopraggiungano in ogni momento. La vita sociale ne risente significativamente.
Perché l’attacco di panico fa così paura? (la cosiddetta paura della paura). Come riportano le persone nel contesto clinico, esse vivono una serie di sintomi fisici di cui non conoscono la natura e che interpretano come indice di un possibile malessere fisico, come l’infarto o una crisi epilettica; quando non c’è questa idea a sostenere la paura, il soggetto definisce i sintomi spaventosi per la forma in cui si presentano sul piano fisico con difficoltà a controllarli se non allontanandosi dalla situazione. Ciò che rinforza l’evitamento sociale è, la vergogna nell’essere visti mentre si sta male perché qualcuno potrebbe emettere giudizio.
La frustrazione e la rabbia possono conseguire alla condizione del non vivere la vita come si vorrebbe perché impediti dall’attacco di panico; col tempo è possibile finire in uno stato depressivo e di rassegnazione, in cui si ritrovano anche pensieri negativi.
Le persone che soffrono di disturbi d’ansia e nello specifico di attacchi di panico frequenti, se chiedono aiuto allo specialista, lo fanno dopo diversi anni dal primo esordio dei sintomi, quando il disturbo ha già raggiunto un certo livello di gravità. Questo per diversi motivi alla base.
Suggerimento per la salute e il benessere psichico: una psicoterapia o cura psicologica, associata a una terapia farmacologica, per chi ne sentisse il bisogno, è l’intervento per il disturbo.
E’ possibile guarire dagli attacchi di panico, per chi lo vuole!
A cura della dr.ssa Teresita Forlano