<Non so di preciso cosa sia ma è una sensazione che mi fa sentire debole e incapace, mi fa vergognare terribilmente e cerco in tutti i modi di nasconderla agli altri, soprattutto quando mi trovo in posti affollati, e mi chiedo perché sia capitato proprio a me…Cosa c’è che non va? Come faccio a mandarla via? Perché mi sembra di impazzire al solo pensiero di restare ancora per un attimo in questa situazione?
Forse è anche pericoloso per la mia salute fisica perché il cuore sembra scoppiarmi nel petto e perdo completamente il controllo…Perché ho queste difficoltà? Con chi posso parlarne? Ho voglia di piangere perché nessuno mi capisce, pensano che sia tutta una questione di volontà affrontare o meno quella situazione che mi fa stare così male, ma non è così, io sono realmente paralizzato e credo di morire quando mi ci trovo!
E’ come se fossi prigioniero di me stesso e della mia mente e per questo evito di fare sempre più cose e mi sento sempre più in colpa per quello sguardo giudicante degli altri e, in fondo, anche per il mio stesso sguardo giudicante che mi sta dicendo che sono un’incapace…chissà poi cosa pensano gli altri di me, sicuramente che sono pazzo…Che rabbia ho dentro!”>
Chi soffre di attacchi di panico sa quanto possa essere devastante e sconvolgente farne l’esperienza, la sofferenza provata e soprattutto il senso di completa solitudine che si prova, il non poter confidare a nessuno quanto si sta male perché, purtroppo, questo è un malessere molto sottovalutato nella nostra società, non è evidente quanto una malattia fisica e spesso risulta invisibile anche agli occhi di chi ci sta più vicino.
Aiutare le persone che soffrono in silenzio con la propria sensazione di vergogna e di debolezza, con il pensiero di avere qualcosa di sbagliato, a ritrovare un equilibrio e la libertà dalla prigione della loro mente non è solo un lavoro per me ma una grande gioia e soddisfazione. Ascoltare qualcuno che ha tanto da dire ma che fatica a trovare le parole, spesso isolato con il proprio disagio anche all’interno della propria famiglia, e prenderlo per mano per affrontare un percorso di consapevolezza è il primo ma importantissimo passo.
Alcuni soffrono senza neanche sapere perché e di cosa, non sanno dare un nome al proprio problema ma sanno, perché lo sperimentano ogni giorno sulla loro pelle, che questa malattia è debilitante, faticosa, incompresa e il sentimento di impotenza che lascia nella mente è davvero schiacciante.
Il panico è arrivato per dirci qualcosa di noi stessi, per insegnarci una lezione importante sull’energia, la vita e l’equilibrio, per portarci a compiere delle azioni che mai avremmo pensato di compiere nel nostro cammino…ascoltate ogni sensazione del vostro corpo e capirete.
Per aprire la gabbia della prigione del panico serve soltanto la chiave giusta…se vi va seguitemi sul mio blog per avere utili consigli e restare aggiornati sugli eventi che riguardano questo argomento.
Silvia