La personalità è un insieme di pensieri, emozioni, comportamenti che rende ogni persona unica, incide su come la persona funziona nel mondo, sulle relazioni sociali ed anche nei riguardi dell’immagine che ognuno ha di se stesso. Principalmente questa inizia a formarsi nella primissima infanzia ed è un mix tra esperienze che vengono fatte e caratteristiche di tipo ereditario.
La concezione comune di “personalità” prevede una struttura, tendenzialmente stabile, di schemi cognitivi, emotivi e sociali, che si delinea nel tempo, attraverso l’interazione di componenti biologiche, psicologiche e sociali. Nella struttura di personalità abbiamo degli elementi che sono tendenzialmente stabili, definiti “tratti”, ed altri elementi che posso presentarsi in risposta a stimoli e contesti quindi definiti “stati”.
La personalità quindi non è né definita né statica, può assumere atteggiamenti e reazioni transitorie imprevedibili.
Il disturbo di personalità generalmente insorge nel momento in cui i tratti diventano disfunzionali per il funzionamento della persona, ossia diventano, per esempio, eccessivamente rigidi, immodificabili, al punto che determinano una compromissione del benessere della persona all’interno della società in cui vive. Il disturbo di personalità è un pattern (schema) affettivo, cognitivo e sociale eccessivamente rigido, pervasivo, disadattivo e resistente al cambiamento tanto da compromettere il funzionamento della persona.
Essenzialmente, i disturbi della personalità condividono tutti quattro caratteristiche principali, che sono:
I manuali diagnostici individuano principalmente 10 disturbi di personalità, e viene stimato che circa il 10 % della popolazione mondiale ne soffra. Ovviamente, questa è una stima e la percentuale varia da popolazione a popolazione. Complessivamente i disturbi di personalità riconosciuti a livello mondiale sono dieci, e vengono suddivisi in tre gruppi (nel DSM- IV- TR si chiamavano “cluster”)
- Il gruppo di tipo A, ossia legato a dei comportamenti strani, bizzarri, anche eccentrici. Nel gruppo A troviamo:
- Disturbo Paranoide di personalità
- Disturbo Schizoide di personalità
- Disturbo Schizotipico di personalità
Il gruppo di tipo B, legato invece a dei comportamenti più di tipo drammatico, sono personalità emotive, imprevedibili e amplificate. Nel gruppo B troviamo:
- Disturbo Antisociale di personalità
- Disturbo Borderline di personalità
- Disturbo Istrionico di personalità
- Disturbo Narcisistico di personalità
Il gruppo di tipo C legato a comportamenti di tipo ansioso, pauroso o inibito. Nel gruppo C troviamo:
- Disturbo Evitante di personalità
- Disturbo Dipendente di personalità
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità
La diagnosi di tali disturbi è effettuata attraverso l’utilizzo di un manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il disturbo deve avere determinate caratteristiche affinché sia considerato tale. Il disturbo di personalità infatti prevede, in generale: una compromissione dal punto di vista cognitivo, emotivo, del funzionamento sociale e del controllo degli impulsi. Questi è necessario siano gravi al punto da compromettere il funzionamento lavorativo, affettivo, interpersonale e quotidiano.
Dr. Matteo Radavelli