Attaccati da uno sconosciuto – gli attacchi di panico

Attacco d'ansia/panico“Crisi d’ansia… attacchi di panico… crisi d’ansia… attacchi di panico… la tachicardia, sto sudando…mi viene la tremarella… le vertigini… la nausea…una sensazione di soffocamento… la paura di impazzire o addirittura di morire!!! Cosa mi sta succedendo?! Ho paura…”
Questo è un episodio di attacco di panico che presenta alcuni dei sintomi che lo caratterizzano. Chi l’ha provato la descrive come un esperienza terribile, specialmente la prima volta che è inaspettata e improvvisa

Oggigiorno sempre più persone soffrono di attacchi di panico e di crisi d’ansia, ma CHE COSA SONO?

L’ansia è uno stato di attesa apprensiva, che anticipa gli eventi negativi non ben definiti verso i quali il soggetto si sente indifeso e impotente. L’ansia viene percepita come una forma di apprensione e di irrequietezza e si manifesta in maniera diversa per ogni singolo individuo. Più persone quando devono affrontare situazioni particolari, come prendere l’aereo, andare in luoghi affollati (supermercato, ecc.) o in luoghi isolati (l’ascensore, ecc.), uscire da soli, ecc. vanno letteralmente in tilt, sono spaventati senza un motivo apparente, se non con la paura della crisi.

L’ansia in condizioni normali, rappresenta una reazione di difesa dell’organismo con una maggiore capacità di anticipare la percezione del pericolo prima che questo sia chiaramente identificato. Inoltre, essa è accompagnata da un aumento della vigilanza e dell’attivazione di una serie di meccanismi fisiologici che preparano l’organismo alla difesa o all’attacco.
Quindi si potrebbe definire l’ansia come un “campanello d’allarme” fisiologico, che tintinna di fronte al pericolo e che permette alla sopravvivenza della specie. E’ normale provare ansia in prossimità di una prova o di un esame, ed entro certi limiti rientra nella normalità , o meglio una piccola dose di ansia permette di migliorare le proprie prestazioni, consentendo di utilizzare al massimo le risorse a disposizione.

Quando invece la dose di ansia è eccessiva si viene a creare un effetto di blocco non riuscendo ad affrontare gli eventi che si presentano. L’ansia si traduce in una risposta sproporzionata o irrealistica manifestandosi con eccessiva preoccupazione relativa all’esistenza o all’ambiente, impedendo un benessere emotivo e ostacolando la qualità della vita. In queste situazioni, l’ansia anziché permettere che l’uomo si adatti all’ambiente, ne peggiora la qualità della vita manifestandosi con sentimenti angoscianti e di grande tormento per chi ne soffre.

Il singolo episodio, quindi può facilmente trasformarsi in un vero e proprio disturbo di attacco di panico, più per la “paura della paura” che per l’episodio vero e proprio. S’innesca un circolo vizioso che incastra l’individuo all’interno delle sue paure, portandolo ad evitare tutte le situazioni potenzialmente ansiogene e schiavizzandolo con il suo stesso disturbo, costringendo anche chi gli sta intorno ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo o ad accompagnarlo ovunque.
Tutto questo provoca inevitabili esiti, come il senso di frustrazione che ne deriva dalla consapevolezza di essere “grandi e grossi” e dover essere accompagnati dagli altri, creando sensazioni di inadeguatezza, di dipendenza, di fallimento, di incapacità, con la probabilità di una depressione secondaria.

Se si domanda a chi soffre di attacchi di panico, a che cosa è dovuto questo disturbo, risponderanno che si presenta senza preavviso, senza un motivo apparente, ci si sente “attaccati da uno sconosciuto”, presente in noi ma che non riconosciamo, che si manifesta attraverso svariati sintomi ma diversi da un soggetto all’altro.

Solitamente la natura di questo disturbo è di natura emotiva, ma il percorso che porta l’individuo a comprenderlo è molto lungo. Non è facile accettare di avere un disagio psicologico piuttosto che organico o fisiologico, in quanto spesso il problema psicologico fa pensare di essere “pazzi”, pur essendo qualcosa di diverso; è più semplice prendere al “pasticchetta” che fa passare l’ansia (a volte necessaria), piuttosto che mettere in discussione il proprio modo di essere. A tutti può capitare di avere un conflitto interiore e di trovarsi nella difficoltà di non riuscire a risolverlo da soli, di non riuscire a portare avanti delle scelte o decisioni. Vi sono dei periodi in cui uno si sente più fragile e non ha la forza di affrontare i diversi problemi in tempi ragionevoli e solitamente i disturbi d’ansia tendono a coprire queste difficoltà.

Le crisi d’ansia e gli attacchi di panico sono il “desiderio intenso della libertà interiore”, che è presente in ognuno di noi, ma che spesso non permettendogli di uscire esplode da sola affermando in maniera preponderante la sua presenza. Solitamente le persone che soffrono di questi disturbi accanto ai pensieri rimuginati presentano emozioni esplosive, finendo in pensieri che non si possono sentire ed emozioni che non possono essere comprese. Ne consegue la nascita del sintomo che porta l’individuo ad incastrarsi in una affannosa ricerca continua di soluzioni al proprio problema.

In questi casi è opportuno seguire una psicoterapia, che può aiutare la persona a capire e a risolvere l’origine del suo problema. Prima si interviene, prima è possibile trovare la soluzione e la collaborazione medico-psicologo ne permette un maggiore risultato, essendo questo un disturbo dei nostri tempi moderni, così complessi, così frenetici, così amanti delle soluzioni miracolose, ma a volte così difficili da vivere in quanto non possessori di bacchette magiche.

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