Il ruolo dello Psicoterapeuta

Alcune volte non è semplice distinguere certe figure professionali con le quali non abbiamo dimestichezza e si rischia di fare grande confusione. In questo articolo ho deciso di delineare le caratteristiche dello Psicoterapeuta: mi riferisco al ruolo di questo professionista in Italia, in quanto in altri paesi per diventare Psicoterapeuti è necessario un iter diverso.
Partiamo dal percorso necessario per diventare Psicoterapeuta. Le possibilità sono due, differenti tra di loro: la prima è attraverso la laurea in Psicologia, la seconda con la laurea in Medicina.

Lo Psicoterapeuta Psicologo

Si tratta di uno Psicologo che ha conseguito la laurea magistrale in Psicologia, ha concluso il tirocinio post-lauream della durata di un anno, è iscritto all’Albo degli Psicologi (sezione A) e ha frequentato una scuola di Specializzazione in Psicoterapia di almeno quattro anni, ottenendo il diploma di Psicoterapeuta dopo aver discusso una tesi.
La formazione di questo professionista è altamente specifica e tutta orientata alla mente umana; esistono diversi approcci teorico-clinici (Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, Psicoterapia Psicodinamica, Psicoterapia Transazionale, …), a seconda delle inclinazioni teoriche e mentali del terapeuta. Questo specialista non è autorizzato alla prescrizione di farmaci in quanto è Psicologo e non Medico.


Lo Psicoterapeuta Medico

Come accennato poco sopra, in questo caso si tratta di una persona laureata in Medicina e Chirurgia che ha frequentato un corso di Specializzazione in Psichiatria o anche un corso in Psicoterapia. Nel primo caso (laurea in Medicina + Specializzazione in Psichiatra), il professionista è un Medico Psichiatra e, automaticamente, uno Psicoterapeuta, nel secondo caso (laurea in Medicina + Specializzazione in Psicoterapia), il professionista è un Medico e Psicoterapeuta, ma non è Psichiatra. Alcuni medici ritengono che la specializzazione in Psichiatra non sia sufficiente a formarli come Psicoterapeuti (e non hanno tutti i torti!) e decidono di prendere una seconda specializzazione in Psicoterapia, nonostante la legge consenta allo Psichiatra di svolgere la professione di Psicoterapeuta senza la specializzazione in Psicoterapia.
Questo specialista è autorizzato alla prescrizione di farmaci, proprio in virtù della laurea in Medicina.

Quali sono le differenze tra queste figure? Qual è la migliore, la più affidabile? Non è possibile né molto sensato provare a definirlo a priori, perché, al di là dei titoli, vanno valutate le persone con la loro personalità, la curiosità, la sensibilità, l’empatia, l’intelligenza, la cultura … tutti elementi che nessun diploma può assicurare, né in Medicina, né in Psicologia!

Riflettiamo su alcune differenze.
Lo Psicoterapeuta Medico ha una formazione strettamente connessa con la medicina, con il corpo umano, i suoi meccanismi fisiologici ed ha competenza in ambito farmacologico: questi aspetti possono rappresentare un vantaggio ma, per alcuni versi, anche una limitazione.
Può essere utile che il terapeuta sia un medico quando, per esempio, il paziente soffre di una patologia di tipo organico (qualsiasi tipo di malattia fisica). Inoltre un Medico può monitorare l’assunzione di psicofarmaci, cosa inibita agli Psicologi; questo non sempre è un bene, perché mescolare i ruoli di Psicoterapeuta (colui che ascolta empaticamente) e Psichiatra (deputato alla somministrazione di uno psicofarmaco, che agisce sul corpo attraverso una sostanza) a volte è confusivo e poco rassicurante per il paziente preso in carico.
A volte, chi ha una formazione in Medicina e Chirurgia, proprio per la natura della disciplina che ha studiato, atta ad intervenire sul corpo, tende ad ‘agire’ piuttosto che restare in ascolto, rischiando di sottovalutare aspetti più impalpabili della persona, questioni più propriamente filosofiche (non dimentichiamo che la Filosofia è la madre di tutte le discipline!), ad osservare anche le questioni psicologiche dal punto di vista somatico: questo fa sì che si perda di vista una buona parte del paziente, fatto di carne ed ossa, senza dubbio, ma anche e soprattutto di molto altro. Questo atteggiamento viene definito ‘riduzionismo organicistico’.
In altri casi, la disciplina medica, per essere più in linea con i dettami della scienza, tende ad oggettivizzare e classificare i malesseri dell’animo: in ambito medico, infatti, tutto è catalogato in base a criteri oggettivi, misurabili, inequivocabili. Come accennato poco sopra, non è sempre detto che l’applicazione di un metodo così restrittivo permetta di entrare nell’animo del paziente, nelle sue emozioni e di realizzare il benessere psichico del paziente.

Lo Psicoterapeuta Psicologo è formato secondo i dettami della disciplina psicologica; durante il corso degli studi ha affrontato lo studio della mente dal punto di vista cognitivo ed emotivo. Chi ha studiato Psicologia ha sostenuto anche esami di ambito medico – biologico (sono obbligatori l’esame di biologia, di anatomia, diversi esami di psicofisiologia) ed alcuni di area scientifico – matematica (come l’esame di statistica psicometrica e quello di analisi dei dati). Questo tipo di Psicoterapeuta non ha una base medica nella propria formazione: anche qui ci troviamo di fronte a risvolti positivi e negativi. Quando, ad esempio, il paziente ha anche un disagio di tipo organico oltre al malessere psicologico, lo Psicoterapeuta Psicologo può non possedere le conoscenze atte a comprendere alcuni meccanismi fisiologici che sono invece appannaggio della disciplina medica. Inoltre, non potendo avere una formazione in Farmacologia, è difficile che abbia conoscenza e cognizione dei meccanismi d’azione dei vari principi attivi alla base degli psicofarmaci. Come già accennato, inoltre, gli Psicologi non sono autorizzati alla prescrizione dei farmaci e devono attenersi scrupolosamente a questa regola deontologica.

L’attività dello Psicoterapeuta (sia Medico che Psicologo)
Lo Psicoterapeuta, partendo da un punto di vista teorico – clinico chiaro e condiviso, è autorizzato a svolgere attività di diagnosi e cura dei disturbi psicopatologici: nella formulazione della proposta terapeutico (o trattamento), offre al paziente un percorso per poter affrontare le diverse forme di sofferenza psicologica, dalle più lievi (nevrosi) a quelle più invalidanti (psicosi). Inoltre lo Psicoterapeuta può operare nell’ambito della prevenzione, allo scopo di evitare o minimizzare l’instaurarsi di psicopatologie o di meccanismi relazionali disfunzionali. Sia il Medico che lo Psicologo, devono essere iscritti ai rispettivi albi e hanno l’obbligo di rispettare il codice deontologico del proprio ordine di riferimento. Spesso lo Psicoterapeuta è a propria volta ulteriormente specializzato: si occupa, ad esempio, solo di bambini o di adulti, di soggetti individuali o di coppie o ancora di gruppi di persone.
Si rivolgono allo Psicoterapeuta persone con franca psicopatologia ma anche persone desiderose di un sostegno, anche momentaneo, per migliorare il proprio modo di stare con gli altri, di lavorare, di vivere le relazioni. Nei casi di psicopatologia grave (psicosi), è consigliabile un supporto farmacologico (visita psichiatrica) ed eventualmente ulteriori attività utili al paziente (laboratori creativi di danza, artigianato, terapia occupazionale, percorsi dedicati all’autonomia, …).