Paura di guidare: Amaxofobia

Oggi l’auto è simbolo di indipendenza, in quanto consente gli spostamenti con comodità ed autonomia. Guidare, però, per quanto si tratti di un’attività presente nella vita quotidiana, rappresenta, per alcune persone, fonte di ansia, agitazione e paura. La fobia di guidare prende il nome di Amaxofobia, il termine indica l’avversione per uno specifico oggetto “amax” che significa carro (automobile).

Secondo il DSM-IV-R l’amaxofobia rientra nella categoria delle Fobie Specifiche; si tratta di una marcata e persistente paura dovuta all’esposizione allo stimolo fobico. Tale paura è eccessiva e irragionevole, essa è provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifica. Nel momento in cui la persona si trova a contatto con lo stimolo fobico entra subito in un forte ed incontrollabile stato di ansia fino a sfociare in un attacco di panico. L’amaxofobia, è una forma di fobia specifica stimolo correlata di tipo situazionale che determina stati ansiosi e di panico per la paura marcata e persistente di guidare un autoveicolo. Per i soggetti, affetti da tale disturbo, mettersi alla guida provoca invariabilmente un’immediata risposta ansiosa, per cui tendono ad avvertire un gran disagio quando devono guidare, quindi tendono ad effettuare spostamenti molto ridotti, a richiedere la presenza di una persona accanto durante le uscite in macchina o, in molti casi, a decidere di non mettersi più al volante. L’attacco di panico emerge soprattutto in circostanze in cui risulta complicato dover fermare l’automobile, ad esempio in galleria o in autostrada. L’ansia si manifesta anche nelle ore precedenti e persino di fronte alla sola idea di dover guidare (ansia anticipatoria). Il timore è quello di perdere il controllo del veicolo e provocare incidenti con altre vetture, oppure investire i pedoni. All’ansia si riscontrano anche: sbalzi d’umore, rabbia, nervosismo, panico, tachicardia, spossatezza, sudorazione diffusa, tremori e difficoltà respiratorie. Questi sintomi causano un limite per la persona con amaxofobia che inizialmente tende a evitare qualsiasi situazione che possa stimolare la reazione ansiogena finché diviene costretta a cambiare le proprie abitudini, poiché condizionata dalla paura. L’evitamento non rappresenta una soluzione ma un meccanismo dettato dal bisogno di evitare la reazione ansiosa.

L’eziopatogenesi di tale disturbo è rintracciabile nelle vittime di incidenti stradali, nei parenti di automobilisti deceduti a seguito di incidenti mortali, in persone cronicamente influenzate da racconti o esperienze di terzi e persone giovani o anziane con diffusi stati d’ansia generalizzati. Circa il 6% della popolazione soffre di questa fobia in maniera compromettente per la vita sociale, mentre circa il 27% convive con essa senza avere significativi problemi e conducendo per il resto una vita abbastanza normale. L’amaxofobia, pur colpendo soggetti di entrambi i sessi, interessa più spesso le donne (il 64% dei casi) rispetto agli uomini (il restante 36% dei casi). Quindi la paura di guidare si presenta come conseguenza ad un trauma:

• incidente vissuto in prima persona

• incidente del quale si è stato testimone

• forte stress psicologico vissuto in connessione alla guida.

Secondo la ricerca condotta dal dottor Antonio García Infanzó alcune situazioni particolarmente ansiogene sono:

• guidare in galleria o al buio

• guidare in autostrade e grandi strade a scorrimento veloce

• guidare nel traffico.

E’ possibile superare l’amaxofobia attraverso l’aiuto di un professionista. Non bisogna sottovalutare il problema ma occorre prendersi cura si sé a partire dai primi segnali di agitazione, bisogna accogliere il senso di agitazione e chiedersi cosa ci sta segnalando. Solo in questo modo è possibile prevenire lo sviluppo di una fobia. Lo psicoterapeuta insegna la persona a tenere sotto controllo la propria ansia attraverso la presentazione degli stimoli paurosi in condizioni controllate. In questo modo, il paziente viene esposto alle situazioni temute con la possibilità di apprendere delle tecniche di autocontrollo emotivo capaci di ridurre l’ansia e la paura di guidare. Il processo: le paure associate all’oggetto (l’auto) o ad un’azione (guidare) sono connesse ad un investimento fobico su quell’oggetto o su quell’azione: l’ansia si impossessa di una cosa della realtà e si identifica con essa. In altre parole non è l’oggetto (l’auto) in se a far paura, ma è attraverso di esso che si da forma alle proprie angosce. Si consiglia, per vincere la paura, a guidare più volte alla settimana; meglio farlo da soli, iniziando in strade e in orari che consentano di incontrare poco traffico, per passare gradualmente agli orari di punta e alle strade più trafficate. È importante prendere l’auto con regolarità e non far trascorrere mai molto tempo tra una guida e l’altra. Inoltre, bisogna aumentare progressivamente il numero di chilometri percorsi e il tempo passato al volante.

 

1 commento su “Paura di guidare: Amaxofobia”

  1. Roberto Cabalisti

    Non Cercare l’Aggravante…!!!

    La pecora nera, colui che si distingue dagli altri nel proprio comportamento senza essere condizionato dai fattori esterni e da irreali consigli dati senza nozione di causa…

    Sono istruttore insegnante di scuola guida e nel mio lavoro identifico perfettamente il cammino che necessita ogni allievo dall’appunto stato di Amaxofobia scritto leggo, da Simona Esposito, che presumo dettato dalla Dott.ssa Francesconi. (https://www.nienteansia.it/articoli-di-psicologia/disturbi-e-patologie/paura-di-guidare-amaxofobia/2723/).
    Oltre che istruttore di guida ho praticato sino poco tempo fa sport ad alto livello (BASEBALL), avendo pur anche rappresentato l’Italia a due Olimpiadi, ’96 Atlanta e 2000 Sydney, dove lo sport insegna come controllare i propri stati d’animo sotto prestazione e, per il mio lavoro tutto questo si è dimostrato molto efficace nell’insegnamento.
    A mio parer di vedere , le persone identificano più uno “Status Symbol” l’obbiettivo da raggiungere che è l’auto (dimenticandone l’uso), più che pensare alla reale facilità di usare un mezzo di trasporto che non richiede particolari doti di equilibrio, se non quello “MENTALE”.
    L’unico vero problema che assilla ogni guidatore, è la perdita immediata della conoscenza e quindi l’applicazione delle norme di comportamento nelle quali ci identifichiamo come Cittadini proprietari dei propri diritti ( e i doveri?).
    Questo aumenta e alimenta ancor più ansie nel dover rispettare la propria fisicità per eseguire quei movimenti che (e ribadisco il concetto del fare fisicamente ogni movimento possibile o necessario per ogni evenienza o inconvenienza stradale), ciò renderà più facile distinguere chi non si comporterà correttamente nella strada
    Sapendo invece come noi comportarci correttamente nelle norme di circolazione, renderà più facile il difendersi da chi non si attiene nella strada nel dovuto modo.
    Quasi irreale, perchè come esemplifico ad ogni allievo, sulla strada sembra solo per ottenere il documento che siamo disposti ad essere educati e dimostrarlo solo agli occhi dell’esame, (e io dico loro che l’esame non terminerà mai…trattandosi dei doveri di un cittadino)…

    Roberto Cabalisti

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