Neuro-etimologia
L’indagine sul significato delle parole, da un punto di vista neuro-etimologico, cioè da una fonte più ricca ed attendibile, rivela che molti vocaboli hanno un senso più specifico di quello che abitualmente si è portati a recepire. Molti termini, infatti, ritraggono funzioni di uno o entrambi gli emisferi cerebrali. Il termine ‘astrazione’, ad esempio, raffigura il processo di costruzione di suoni, immagini e sensazioni che si sviluppa nell’emisfero sinistro del nostro cervello. ‘Apprendimento’, invece, è una parola che indica un procedimento che è stato trasferito nell’emisfero destro, un qualcosa che è stato appreso, memorizzato e divenuto automatico. La parola ‘capire’ è una funzione dell’emisfero sinistro o, volendo, di entrambi gli emisferi. Infatti, la sua nominalizzazione ‘comprensione’, può essere intesa come una funzione dell’emisfero destro perché esiste anche una comprensione inconsapevole delle cose per l’inaccessibilità a certi livelli di memoria. Un termine che ci ha destato curiosità è ‘rielaborazione’. Che cosa potrà rappresentare una parola del genere? Dopo averla denominalizzata otteniamo ‘rielaborare’, un verbo associato a cancellazione: rielaborare che cosa? Nel manuale di Neuro-programmazione digitale “Terapie istantanee”, Pitgora Editrice – 2004 Bologna, abbiamo usato la parola ‘elaborazione’, con l’intento di rappresentare l’atto della costruzione, da parte dell’emisfero sinistro, di esperienze, idee o informazioni, ma non abbiamo aggiunto, che queste, se non arrivino in modo celere al destinatario, cioè all’emisfero destro, saranno dimenticate. Non si spiega, comunque, l’aggiunta del prefisso ‘ri ’. Rielaborare vuol dire elaborare nuovamente o elaborare più volte, ma a quale scopo? Forse chi elabora più volte aumenta le capacità d’elaborazione? Probabilmente la rielaborazione rappresenta l’atto d’arrivo in memoria delle informazioni elaborate o costruite nell’emisfero sinistro. ( Continua … )