Lettera d’autore – parte prima
Gentilissima M, scusa se non ho risposto in modo tempestivo alla mail che hai inviato. Durante il contatto telefonico, ho notato che nel linguaggio usavi quasi esclusivamente termini che si riferivano a sensazioni (predicati cenestesici, in realtà si dice cinestetici, ma uso, per convenzione, la terminologia della casa editrice Astrolabio – Ubaldini). I predicati sono verbi, avverbi e aggettivi che adoperiamo per descrivere la nostra esperienza e per comunicarla agli altri. Esistono tre modi fondamentali per rappresentare il nostro modello del mondo ed esprimerlo, e questi corrispondono agli organi dei sensi. Abbiamo un sistema rappresentazionale visivo, auditivo e cenestesico ( quelli olfattivo e gustativo per il momento non li prendo in considerazione perché raramente fanno parte delle nostre strategie cognitive, comportamentali e di pensiero).
Molte persone si limitano, o meglio, si specializzano essenzialmente nell’ausilio di un solo sistema sensoriale, quello che diventa, poi, soggettivamente, il più valutato (sistema rappresentazionale primario), pertanto nel loro linguaggio ci sarà una ridondanza di termini appartenenti al sistema selezionato. I soggetti con un sistema rappresentazionale primario visivo, tipicamente, nel linguaggio utilizzano predicati visivi: osservare, vedere, guardare, chiaramente, cristallino, colorito, sfavillante, luminoso, chiaro, ecc.. Quelli con un sistema rappresentazionale auditivo, predicati auditivi: ascoltare, sentire, dire, parlare, voce, tono, volume, tintinnio, suono, ecc.. Infine, le persone con il sistema cenestesico, utilizzano predicati cenestesici: provare, avvertire, toccare, contatto, pesante, superficiale, sensazione, muoversi, conforme, ecc..
( Continua … )