I giorni dell’abbandono: come reagire e superare il trauma delle separazioni

Le separazioni fanno sempre male, sono lutti che ci troviamo nostro malgrado ad elaborare, traumi dolorosi soprattutto se siamo noi ad essere abbandonati. Alcuni reagiscono minacciando il suicidio, altri iniziano a perseguitare l’ex amato, altri ancora invece soffrono attraversando il dolore e lasciandosi attraversare da esso perché il dolore c’è, esiste ed è innegabile. Tuttavia non sempre chi ci è accanto è in grado di reggere questo dolore: alcuni si defilano, altri pronunciano frasi di circostanza- Non ci pensare! Vedrai che passerà, datti tempo! Morto un papa…. – col risultato che ci si sente sempre più soli, più incompresi e più confusi. Si sa e si sente che sono frasi di chi sta bene, di chi non sta soffrendo come noi l’angoscia dell’abbandono e della separazione, e che sortiscono l’effetto contrario, ci fanno arrabbiare e ci rendono ancora più tristi e soli.   Quando si viene abbandonati viene minata la sicurezza personale, e per un attimo la propria identità viene messa a soqquadro: “E’ colpa mia, ho sbagliato io, cambierò se è questo quello che vuole!”, senza mettere minimamente in discussione l’agito dell’altro, come se di certo, se sia è abbandonati, è perché lo si è voluto e meritato. Si entra così nella fase di separazione-frustrazione: l’unione è andata in frantumi, con essa molte delle proprie certezze e si “subisce” la situazione di abbandono. Nessuno sembra in grado di aiutarci a far fronte e il peso del dolore sembra tutto sulle nostre spalle: non neghiamo allora l’evidenza e parliamo col nostro dolore, usiamolo per capire e capirci, trasformiamo l’abbandono in separazione attiva, facendo una corretta analisi della situazione per comprendere cosa davvero è accaduto, senza darsi né dare la colpa ma soffermandosi ad analizzare le dinamiche spesso malate e consolidate che hanno portato alla rottura.

Poche volte ci si chiede -Dove ho sbagliato? In cosa ho contribuito?- ci si limita a dire è colpa di…, evitando qualsiasi elaborazione consapevole perché, la nostra educazione basata sul giudizio e sulla critica, impedisce una piena consapevolezza dei fatti: comprendere perché lui/lei ci ha tradito o se ne è andato  può essere un’occasione di crescita personale e un modo per riacquistare  la propria sicurezza. Dopo un simile lavoro si dovrebbe arrivare ad essere in grado di dire: il rapporto è finito per X motivi,io ho contribuito Y e lui K, in cosa posso migliorare io? Perché ricordiamocelo, il lavoro lo possiamo fare solo su noi stessi, non possiamo pretendere di cambiare una persona, ancor più se questa ha chiaramente “declinato l’invito”. Iniziamo allora a riprenderci in mano la nostra vita, e perché no, magari osservando qualche piccolo consiglio tra questi:

1)     Concediamoci il nostro periodo di tempo per attraversare il lutto: ognuno ha tempi propri ed è bene che ci prendiamo cura di noi perché è normale essere vulnerabili dopo un abbandono, e se gli altri pretendono che scherziamo o ridiamo o che siamo come sempre disponibili, rispondiamo gentilmente “No grazie!” perché ricordate, gli amici e i partner si possono scegliere

2)     Capiamo cosa realmente è successo: riconoscere i propri errori e quelli del partner è fondamentale: la comprensione ci aiuta a superare il trauma e ci dà maggior senso di controllo della situazione

3)     Accettiamo che nella vita nulla è certo e che per far ordine serve il disordine: pensiamo a quando facciamo il cambio di stagione nell’armadio, prima facciamo il disordine dei panni invernali e poi mettiamo a posto quelli estivi, tutti ben ordinati: nella vita è lo stesso, dopo un periodo di sbandamento, torna sempre la stabilità; dopo la tempesta c’è sempre il sereno

4)     Prendiamo nuove iniziative: dedicarsi a nuovi progetti o rimettere mano a qualcosa lasciato in sospeso. L’errore che spesso si fa è mettere da parte la propria vita per il proprio partner senza pensare che nulla è certo e nulla è eterno

5)     Troviamo nuovi stimoli per il miglioramento personale: iscriversi a corsi di lingua, ballo, fotografia in base ai propri interessi, si possono conoscere persone nuove con cui condividere interessi nuovi

6)     Annotiamo i nostri progressi in un diario: impariamo a gratificarci da soli: la nostra cultura non elogia i miglioramenti, nessuno ti dice “bravo!B se fai bene qualcosa, ma basta che fai un minimo errore che subito ti vien fatto notare e devi porre rimedio. Allora iniziamo a dirci bravi e non aspettiamo che ce lo dicano gli altri.. potremmo trovarci ad aspettare molto molto a lungo.

Questi sono solo dei piccoli suggerimenti, piccole fiaccole per illuminare il  percorso di crescita personale attraverso la scoperta del dolore. Quando una persona soffre, comprende i propri errori, scopre le sue risorse, diventa una persona nuova, più consapevole e più forte perché, come diceva Oscar Wilde: “L’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori”.

16 commenti su “I giorni dell’abbandono: come reagire e superare il trauma delle separazioni”

  1. undici anni insieme….ho aspettato che i suoi figli fossero pronti ad accettare una donna che non fosse la madre…umiliazioni e sottomissini x undici anni ….mi ha lasciata varie volte ,perche non voleva far soffrire i figli ed intanto feriva me….lo cercavo sempre io ,scendendo sempre piu a compromessi….due mesi fa ,mi lascia nuovamente…non mi amava piu…dopo due giorni ha presentato un altra donna ad i suoi figli ed alla sua famiglia….ora sono tutti felici….io ?il mio dolore?svuotata completamente…non riesco a rialzarmi…ho 52 anni …cosa ne faccio di questa vita che mi ha riservato solo infinite delusioni e dolori ? come faccio a riazarmi se mi sento un relitto ?

  2. Ciao a tutti, sono Giorgio ho 29 anni e ultimamente sto attraversando uno dei periodi più brutti della mia vita. La mia ragazza dopo 10 anni di storia è andata a lavorare a 1000km di distanza, è da quando si è allontanata io ho detto che non mi sarei mai spostato dalla mia città.. Oggi me e sono pentito perché ho capito dalla distanza che l’amo da morire; il punto è che le ho detto che mi sposto ed ho già dato le dimissioni al mio datore di lavoro.
    Forse però dopo 6 mesi è stato troppo tardi, perché continua a dirmi che non sa se mi ama come prima.
    Sono una pezza è già più di un mese che muoio dentro ed ho forti dolori all’addome.
    Ho paura, paura di perderla, oltretutto mi ritroverò senza lavoro sicuro.
    Unica cosa è che quando ci vediamo sembra che stiamo bene, poi però mi confessa di essere altalenante e insicura su noi.

  3. giuseppe rocco

    sono sposato dal 1976 , nel 1985 ho conosciuto un altra donna siamo rimasti insieme tre anni poi ci siamo separati per i figli grave errore da parte mia.Dopo 23 anni ci siamo
    per me e credo anche per lei sembrava un sogno siamo rimasti insieme 4 anni .
    dire bellissimo è un eufemismo , troppo bello la consideravo la donna della mia vita.
    cosi io ero l uomo della sua vita , stando a quello che mi diceva e andava sbandierando a destra e..ad aprile mi ha lasciato, non so descrivere il dolore che si si prova a parte scriverlo è INDESCRIVIBILE si perde la propria identità,TERRIBILE
    capisco tuti voi che siete stati abbandonati , ci dicono le solite menate , vedrai il tempo guarisce tutto ecc… forse dico forse sarà anche cosi . ma intanto devi fartelo passare tu ilTEMPO io credo che se ti abbandona la persona che amavi VERAMENTE non si guarisce mai sarà sempre dentro di noi . il resto sono parole.

  4. Io sono stata abbandonata sono 7giorni,ci stavamo trasferendo nella nuova casa ,un nuovo lavoro,ho avuto una perplessità un po di ansia lui l ha presa male dopo 5 anni insieme 24 ore su 24 ha voltato le spalle e se ne andato,lasciandomi in una casa in affitto una casa a 300 km un camion pagato e una licenza che non so più che farmene..sto male da morire non mi risponde dice che l ho voluta io ..ma non è. Cosi è. Dura a 52 anni era tutto per me..non ne uscirò. Mai.

  5. Ciao,

    Scrivo per rispondere alla domanda di Alessandra, per dirvi che dopo tutto questo tempo di sofferenza e dolore sono riuscito, a fatica, a superare questa brutta storia. Si, mi ha sicuramente segnato in modo indelebile, e non è stato un processo facile, ma questo tempo trascorso mi ha dato ànche capacità e insegnamenti che non credo avrei mai ricevuto. In altre parole, sono cresciuto. E ho imparato prima di tutto a vivere bene con me stesso. Ah, dimenticavo, per la cronaca, lei è tornata, dopo innumerevoli altre storie, convinta di aver fatto un errore… ma indietro non si torna.
    stringete i denti, le uniche persone con cui dovremo per forza rimanere per tutta la vita siamo noi stessi, pertanto è giusto viverci bene. So che a molti di voi suonano irreali le mie parole… lo sarebbero state anche per me… ma credeteci. Buona vita.

  6. Ciao a tutti, anch’io sono stata abbandonata. E’ successo un mese e mezzo fa dopo una storia di quasi due anni. Lui 40 anni con me era alla sua prima vera storia d’amore. All’inizio della conoscenza mi raccontò che fino a qualche anno fa non permetteva a nessuno di avvicinarsi a lui. Mi innamorai perdutamente di questa sua stranezza e fragilità e ora ne sono rimasta vittima. Otto mesi idilliaci e poi un primo banale litigio a seguito del quale lui inizia inesorabilmente a cambiare ( anzi rivelarsi ) ad alzare un muro di difesa e durezza che non ha più abbassato completamente trattandomi come se non fossi mai abbastanza sensibile e buona x stare con lui. Sono troppo buono, non farmi del male- mi diceva sempre. Non so quanto l’ho incoraggiato, ascoltato, accudito nelle due numerose notti insonni, sostenuto.. Non è servito a niente e così l’estate scorsa me ne sono andata, stanca di non essere capita e amata. Dopo circa due mesi ho commesso il fatale errore di scrivergli una lettera di addio, pacata e senza rancore. Lui è tornato, ma ho chiesto perdono per aver fatto scontare a me le ferite che per titta la vita gli aveva inferto suo padre ( con cui tra l’Altro aveva ricominciato a parlare solo quando si era messo con me, dopo anni di guerra fredda). Mi disse che aveva finalmente capito di voler passare tutta la vita con me. Tutto bello, ma x poco. Un giorno scopro da sua sorella che si è iscritto a fb e non mi ha detto nulla. Io sono iscritta da anni, navigo davanti a lui e lui ha fatto finta di niente. Mi arrabbio perchè non capisco e perchè non merito questi segreti di pulcinella. Non sono mai stata nè gelosa nè possessiva, ga sempre avuto piena libertà e x qs mi sono sentita trattata ingiustamente. Litighiamo e io mi lascio andare- sbagliando- ad un paio di insulti pesanti. Non era mai successo prima e mi sono sentita in colpa moltissimo. Mi ha lasciata senza appello, dicendo che lui non concepisce gli insulti. Sparito. Adesso mi sento così stupida!! Era chiaro come il sole quanto fosse una persona problematica, ma pensavo che con il mio amore, la oazienza e il tempo si sarebbe di nuovo lasciato andare. Sono a pezzi

  7. Io sono fresca fresca di esperienza di abbandono.ci eravamo allontanati, lui mi aveva chiesto di nn sparire e di rimanere in contatto. Io nn mi ero sentita di mollare la mia famiglia e avevo deciso di riprovarci, x questo da 6 mesi nn ci frequentavamo più. Una settimana prima mi fa una scenata xke’ sono con la famiglia dicendo di non voler perdermi, che mi ama… Dopo 10 gg. Per caso su Facebook, che io nn utilizzo, scopro che ha pubblicato la data della sua nuova relazione, senza dirmi nulla, cosa concordata.Perche’ così? Perché’ nn dirmelo, così mi sarei defilata e nn mi sarei sentita tradita? Adesso sono a pezzi e mi manca pure, cosa che prima non succedeva più’… Nn so cm fare…

  8. E ‘ passato un anno dai vostri commenti .. Siete guariti ? Io sono all inizio della sofferenza e non so dove aggrapparmi !

  9. ciao lui e’ innamorato di un’altra e se ne e’ andato di casa 9 mesi fa illudendomi che forse sarebbe tornato. Quindi al dolore che ormai e’ enorme perche so che non tornera’ si aggiunge la crudele illusione che mi ha dato per nove mesi , raccontando balle a me ed alla sua amnte. Sono ormai sicura che non tornera’ ed il mio lutto inizia adesso . Poteva evitarmi di satre mela per nove mesi ad aspettarlo ed a frequentarci spesso….non so che fare. Sto malissimo..

  10. Ciao,

    non ci sono solo donne che vengono lasciate. è andata via dopo 6 anni di convivenza felice, dicendo che negli ultimi tempi viveva male e che io non me ne ero mai curato. ora è già con un ‘altra persona, dopo che tutti i nostri progetti sono caduti uno ad uno, ed io mi ritrovo qui, senza la persona che amo, con l’ unica certezza che non tornerà; in più abbiamo molti punti in comune che ci porteranno ad incontrarci nei giorni a venire. so solo che a me è rimasto solo un grosso buco nero e concordo con l’ apatia di cui parla Lucia, della voglia di chiamare l’altra, quando hai la consapevolezza che insieme si stava bene. dicono passerà…ma anche con la consapevolezza, la notte non dormi.

  11. Ciao, volevo risondere a Delusa la cui situazione mi sembra veramente difficile, io l’ho vissuta poi ci siamo riconciliata e non ti nascondo che dopo una decina d’anni si e’ riattualizzata, perche’ non funziona e bisogna dirselo quando non funziona e’ inutile girarci intorno, si puo’ fare un armistizio per tirare su i figli ma prima o poi quel dolore di avere un figlio in pancia e un uomo che non e’ altezza come padre pesera’ nell’evoluzione delle cose. Io ho perdonato ma oggi mi sono detta la verita’ c’e’ un tradimento che si puo’ perdonare ma non dimenticare. Puoi ricorstruire la tua relazione imparando al piu’ presto cosa c’e’ da imparare ma non sara’ piu’ quella di prima e illudersi fa solo male alla salute…

  12. Certo, come sono leggeri gli uomini a prendere ed andare via!
    Io sono stata abbandonata da un mese, ma come Lucia sono ancora fra color che son sospesi… Non riesco ancora ad elaborare il lutto perchè voglio sperare che il lutto non ci sarà… Povera illusa! Nel frattempo mio marito sperimenta il rapporto con un’altra persona e poi con calma prenderà una decisione. Il problema è che il lutto c’è già stato! Una sofferenza del genere non può passare inosservata! Il mio rapporto già non esiste più.

  13. cosa dovrei fare invece io? Se ne e’ andato di casa l’anno scorso e dopo qualche mese ci siamo riavvicinati. Ho scoperto di essere incinta a fine novembre, lui era deciso a tornare ma poi ha fatto dietro front, asserendo che a causa del senso di solitudine che provava si era riavvicinato a me, consapevole del fatto che mi sentissi sola anche io.
    Adesso qualcuno mi spieghi x favore come poter superare questo momento. Avevo preso anche l’appuntamento per interrompere questa gravidanza, ma entrata in sala operatoria non ce l’ho fatta. Abbiamo un altro figlio, se decidessi di tenere questo rimarrei comunque da sola, lui non tornerebbe…. Quindi, oltre a stare male per la separazione in atto e per l’abbandono, se dovessi interrompere non so proprio come reagirò’ , se peggio a causa di questo atto ignobile, oppure pensare di aver fatto la cosa giusta, ossia di non aver messo al mondo un altro figlio che crescerà senza la presenza costante del padre.quindi sofferenza per l’abbandono + sensi di colpa per non aver preso le dovute precauzioni+eventuale IVG…il problema e’che le persone che mi sono intorno, non sanno proprio cosa consigliarmi.

  14. capisco perfettamente. meglio l’immediata consapevolezza della fine che un dubbio lungo e lacerante. non ci sono consigli sul da farsi. gli amori, le dinamiche di una storia, sono un pò come quando uno smette di fumare. ognuno ha il suo metodo. quello che è stato giusto (o sbagliato) per me potrebbe non esserlo per te. io ho smesso di fumare da oltre due anni e dopo un anno di dubbi in cui non dormivo la notte e non sapevo il giorno dopo cosa sarebbe successo, da quattro mesi ho la consapevolezza. che fa male uguale. anzi anche di più. perchè non hai vie di scampo. ma almeno la guardi in faccia, ne prendi confidenza, sai cosa sarà il girono dopo. e la notte dormi.

  15. Sono d’accordissimo con Lucia: come si fa a superare l’abbandono in tal caso? Sono in piena crisi…

  16. ma quando l’abbandono è determinato da una crisi e lui ti lascia nel dubbio che la storia nn è finita ma ha solo subito una battuta d’arresto, come ci si deve comportare? quanto costa all’essere umano avere sentimenti, emozioni, emotività? credo che questo sia lo stato peggiore, perchè chi soffre si barcamena tra la speranza che lui ritorni e la convinzione che ciò non avverrà mai. in questo caso la ragione dovrebbe avere il sopravvento: 1 non perseguitare il partner che è in crisi e ha deciso la separazione, 2. partire dalla convinzione che il ritorno non avverrà mai, 3. regire coltivando i propri hobbies… tutte belle parole, ma la realtà è che si cade nell’apatia, nel desiderio di star soli, nella voglia incontrollata di chiamarlo e dirgliene quattro soprattutto quando sei consapevole che il rapporto funzionava e che entrambi eravate felici

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