Cambiamento e sviluppo

“Le società marchiano materialmente o simbolicamente gli individui per ribadire la loro appartenenza ad esse” ( Durkheim)
Il cambiamento e lo sviluppo non sono sinonimi perché presuppongono parametri di valutazione diversi. Il cambiamento individuale è un mutamento nel tempo di un attributo o qualità psicologica di una persona. Poiché gli individui vivono in un contesto sociale esso può modificare le caratteristiche strutturali influenzando i vari aspetti della vita delle persone. Se le influenze mirano ad evidenziare un cambiamento nel tempo in una direzione attesa o desiderata si parla di sviluppo individuale. I fattori che generano cambiamento sono: l’età e l’invecchiamento, gli avvenimenti sociali, il periodo storico o coorte che spiega come e in quale misura l’individuo si rende partecipe e attivo nei processi storici che trasformano la società ( sviluppo tecnologico, informatico, ecc.). Il cambiamento organizzativo cioè la trasformazione di strutture, organismi e procedure operative del sistema sociale offre un ventaglio di possibili interazioni che possono determinare un processo guidato con il coinvolgimento delle persone interessate. Non sempre il cambiamento è un processo controllato perché la sua evoluzione dipende dalle capacità individuali di adattamento e la persona, intesa come sistema, può modellare in senso positivo o negativo gli stimoli esterni a cui è sottoposto. I fattori che influenzano il cambiamento dipendono anche dall’evoluzione delle dinamiche interne e dalla turbolenza ambientale. Lo sviluppo pianificato presuppone strategie organizzative e obiettivi specifici che possono indicare il percorso individuale necessario per raggiungere determinate mète ( come ad esempio il raggiungimento di una formazione professionale in ambito lavorativo). Il cambiamento dunque come trasformazione per diventare sviluppo della persona necessita di un fertile terreno culturale, di una potenziale ed efficace risposta agli stimoli ambientali e sociali che sono il tessuto organizzativo in cui vive l’intera collettività. L’analisi del cambiamento interessa in particolare la psicologia evolutiva, la demografia e la sociologia .

La “teoria dei sistemi” sostiene che ogni gruppo o organizzazione sociale (famiglia, ambiente di lavoro) è un sistema aperto che per garantire la propria funzionalità ed efficacia deve regolare e controllare gli scambi con l’ambiente esterno. Kurt Lewin con la sua “ teoria di campo psicologico” considera un evento mentale come espressione di un insieme di relazioni. Lewin afferma: “Qualsiasi comportamento o qualsiasi mutamento dipende dalla particolare configurazione del campo psicologico in quel dato momento”. Lo psicologo del lavoro J.Curie sostiene che “il cambiamento è un elemento inevitabile della vita, tentativo mai concluso di tendere alla stabilità”. Watzlawick studiò la comunicazione considerando il linguaggio un mezzo di suggestione e persuasione al cambiamento. La “causalità circolare” rappresenta una reciproca influenza che mette in risalto come l’atto comunicativo determini sia le cognizioni che le emozioni di entrambi i soggetti coinvolti nella comunicazione. Lo stesso psicologo sostiene che ci sono cambiamenti che non modificano la struttura ( first order change) e cambiamenti profondi (second order change). Il cambiamento può essere studiato considerando diversi livelli di analisi che presuppongono le valutazioni sulla stabilità del fenomeno. La metodologia applicata considera i cambiamenti quantitativi di livello, la stabilità dei rapporti tra gli individui interessati, gli strumenti utilizzati dai ricercatori per analizzare il processo e la necessità di considerare sia approcci qualitativi che quantitativi al problema.  ( Laura Alberico)

coorte: insieme di persone che vivono uno stesso evento nello stesso periodo storico.

sistema: raggruppamento di elementi all’interno dei quali intercorrono delle interazioni tali per cui ogni variazione nello stato di un elemento finisce col modificare lo stato di ognuno degli altri elementi.

campo psicologico: totalità di fatti coesistenti nella loro interdipendenza