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Data di registrazione: sabato, 10 dicembre 2016
Località: reggio calabria
Lavoro: forze di polizia
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Data di registrazione: mercoledì, 08 novembre 2017
Località: Parma
Lavoro: Progettista meccanico
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Nuovo Utente
Data di registrazione: mercoledì, 23 maggio 2018
Località: Inghilterra
Lavoro: Studente Universitario
l'ansia io la descriverei come una sorta di tenia che ci consuma e che noi stessi nutriamo.
Lei si vuole prendere tutto: i tuoi pensieri felici, la tua vita sociale e lavorativa, la tua lucidità, tua salute, il tuo entusiasmo, i tuoi affetti, il tuo sonno, i tuoi progetti.
Vuole farti sentire piccolo e debole, paranoico, dipendente dalle pasticche e da mille sciocchi rituali per scongiurarla.
Vuole farti credere che è lei che comanda la tua vita, che tu non la puoi vincere, che non puoi affrontare una giornata senza portarti dietro l'ansiolitico.
Ho capito che si combatte non dandole da mangiare.
Quindi buttandosi a capofitto nelle situazioni che la creano, finché non scoppia un attacco di panico. Quando l'attacco di panico arriva, bisogna dirgli "sovrastami. Mettimi sotto."
L'ansia è dittatoriale e fa tutto il contrario di quello che le imponi. Se dici " ora mi calmo" ecco che l'attacco ti manda al pronto soccorso, se le dici sovrastami, uccidimi, lei perde mordente e si dissolve.
Hai paura di guidare ? Ti metti al volante.
Ti metti al volante finché non hai un attacco alla guida e accosti. La seconda volta non avrai niente. Dopo tre volte che non hai niente sarai tornato come nuovo .
Paura di impazzire? È desiderio di impazzire. Libera la tua parte più creativa, prenditi il lusso di mandare a quel paese una cosa o una persona che odi seriamente, liberati dalle convenzioni sociali. Usa la pazzia in senso buono, ossia la pazzia non distruttrice ma creatrice. Solleva il telefono e dille " ti amo ", per esempio , se non l' hai mai fatto.
Una volta usata la pazzia in modo creativo e positivo, tornerai super lucido. Beh, attenzione, se non abusi di psicofarmaci, perché quelli intaccano la lucidità. Guarda, proprio stamattina vedevo sdoppiato e stavo malissimo per un eccessivo quantitativo di xanax. Mi sentivo morire, confusa e stranita. Ho pensato : devo andare all'ospedale. E ho pensato anche : se torno normale , cioè se mi riprendo e non muoio, basta pure con questo schifo di psicofarmaci. E basta subire l'ansia.
E ora che sto meglio posso dirlo: basta subire l'ansia.
Va combattuta in tutti i fronti : pensiero, azione, intenzione, fede.
Sfoga la sessualità. Questo libera endorfine, ma tante.
Ci può raggiungere l'ansia durante una sana sco... ?
Secondo me no, perché si sta liberando energia vitale. Che è più forte di qualsiasi ansia.
Paura del supermercato? Si va al supermercato. Paura delle folle, si va in mezzo alla gente. Ad un certo punto non verranno più attacchi.Si guarderà l'ansia dall'esterno dicendole chiaro e tondo : ma tu sei davvero solo un frutto della mia mente, sono io che ti plasmo, ti creo, ti alimento, ti vedo crescere dentro di me, ti concedo di divorarmi dall'interno. Ma allora sono sempre io che ti posso ammazzare, smettendo di nutrirti.
Ecco, l'ansia, gli attacchi di panico... io penso siano come energia vitale intrappolata, che in qualche modo non riesce a fluire come si deve e allora scoppia come una bomba dentro l'individuo che invece dovrebbe ricordarla al di fuori di sé, come forza plasmante.
Nasce per dirti: cosa mi fa schifo nella mia vita ? Sono felice ? Sono ma persona che voglio essere? Sto andando verso la giusta direzione ?
Certo, è come se una persona per dirti ti amo ti tirasse un pugno , ma se la natura non ha escogitato sistemi migliori...
Quanto alla paura di suicidarsi, ce l'ho avuta anche io all'inizio. Ma non per mia volontà, avevo paura di " dare di matto " e quindi suicidarsi di conseguenza facendo gesti inconsulti tipo buttarmi per gioco da un balcone o cose del genere.
La psicologa mi ha detto che nessuna persona che riesce a pensare " sto impazzendo?" è realmente pazza, perché i pazzi non si rendono conto di esserlo. E che comunque è una manifestazione tipica dello Stato ansioso, così come nei depressi è tipico il pensiero di " noia per la vita " o senso di fallimento o certezza che non se ne uscirà più.
Uccidi la tenia, non farla mangiare.
Mettiti a riflettere su tutte le cose che la nutrono e poi intavola le strategie per farla gradualmente fuori.
ciao.....anche per me anche la risposta alla tua domanda è "no". Corpo e mente non sono due entità separate. Il corpo coinvolge la psiche e viceversa. Quelle che cambia è la struttura della percezione, il perchè a qualcuno si ed a qualcuno no.......stessi problemi.....stessi accadimenti ma reazioni diverse......si potrebbero scrivere dei libri, coma alcuni hanno già fatto. Quando una persona "vicina" ci viene a mancare le nostre reazioni sono diverse....rabbia, frustrazione, ineguatezza etc. ed allora inizia il periodo di adattamento, che come detto prima varia da persona a persona. Quando l'evento è tradotto in "suicidio" allora subentrano diverse stratificazioni di pensieri che si evolvono in disturbi psichici quali ansia, depressione, con le loro somatizzazioni. Quello che provi tu è un vissuto che personalmente ho sperimentato con la morte di un mio caro amico. Forse, ma non conosco la tua storia, per me è stato più deleterio, perchè la sua era una morte preannunciata......sintomi sibillini, sottotesi, che sia noi amici e parenti non abbiamo saputo cogliere, ma come diceva lo specialista esistono diversi gradi di serietà in malattia, anche quella psichica....... Quello che posso dirti è che devi dare tempo, armati si tanta ma tanta pazienza, e il connubio tra medicina e psicologia risulta la migliore cura. E' normale che il cervello abbia un'elaborazione di paura perchè succeda anche a te la medesima cosa, lo è stato anche per me..........non è morta una parte di te, nessuna evento si cancella, si cerca, ma è impossibile, rimane latente, soffocato......devi dare tempo.......... come sempre a disposizione........![]()
depressione, derealizzazione, Ipocondria e ansia, somatizzazione
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